Avete presente quel languorino turpe che ti invade lo stomaco e che si presenta con un brontolio persistente e che puntualmente si fa sentire, quando meno lo desideri? A me capita sempre. In chiesa, quando c’è l’attimo di raccoglimento silenzioso dei fedeli. La predica finisce e… Taac! La gente sogghigna intorno a te e tu abbassi lo sguardo, dichiarando tacitamente la tua colpevolezza. O durante qualche importante riunione, nell’esatto istante in cui tutti smettono di parlare. Lo senti che sta per arrivare, ma preghi perché aspetti a rendersi palese. Magari proprio due minuti prima ti hanno posto la fatidica domanda: “Volete fare una pausa per mangiare?”. Ma tu: “Noooo! Non ho appetito!”. Sia mai che ti prendano per la lavativa del gruppo! Invece quel maledetto non si fa attendere. Tutti si zittiscono e… Groargroaaaarrr! Imbarazzata ti scusi e chiedi indulgenza con una smorfia fintamente innocente. Cosí, hai pure fatto la figura della bugiarda! Quando però si mangia poco o male per dei giorni interi, lo stimolo che suscitava ilarità si trasforma lentamente in nervosismo. Anche un popolo educato alla tolleranza o per natura incline alla pigrizia, reagisce con vigore all’impulso animale per eccellenza. Quando il languore diventa insistente sensazione di vuoto per settimane, la fiacca che lo accompagna annebbia la vista e va amplificandosi l’istinto primordiale alla ricerca del cibo. Se la richiesta di nutrimento arriva dai più piccoli nell’adulto responsabile si scatenano frustrazione e incontrollabile furore. Rinunciare alla pietanza significa rinunciare alla salute e nessuno nega un diritto simile ai propri figli. C’é a rischio la vita propria e dei propri cari. Ha inizio un tempo nuovo in Venezuela. Si è scoperto il nervo debole di questo popolo così tollerante. Si chiama fame. E la storia insegna che un popolo affamato reclama soddisfazione.
Avevo voglia leggere un altro tuo racconto… ho voglia di rivedervi… Madi
Purtroppo le difficoltá fanno parte della vita, qui come altrove. Non sarei onesta a non parlarne… Anche noi abbiamo voglia di rivederti! Anzi, c’é qualcuno che si sta allenando per superare il metro e dieci necessario per montare sui giochi di Gardaland!;)
COMPLIMENTI LA VITA E’ UNA SCALATA IN TUTTE LE PARTI DEL MONDO OGNI COSA A SEMPRE IL LATO POSITIVO C’E’ UNA SOLUZIONE A TUTTO!!!
Sí, tutto ha una faccia positiva, basta saperla cercare…
Cara Betty, quasi quasi non scrivirei nessun comento sei stata molto chiara .. questa é l’attuale situazione che si vive in Venezuela dal 2014, peró ora nelle code urlano «abbiamo fame»…purtroppo la situazione é decaduta e ci resta aspettare il miracolo che finisca questo brutto sogno che fará apprezzare molto di piú questo paese, per la sua belleza, e per quello che ci permetterá di costruire in un futuro quando tutto sará finito…Ti mando un’abbraccio e tanti saluti a voi 3! A presto!!!
Assolutamente sí, Franca! Dopo ogni tempesta arriva il sereno. Quando accadrà, questi saranno solo dei racconti dal sapore antico, per stupire i figli dei nostri figli. Nel frattempo però abbiamo il dovere e la responsabilità di contribuire alla svolta e alla rinascita del mondo che ci circonda e che gli consegneremo in futuro, ciascuno nel proprio piccolo e usando le proprie risorse. Spero di vederti presto! Un abbraccio